"Poverty in the world is an artificial creation.
It doesn't belong to human civilization." M. Yunus

lunedì 27 luglio 2009

NON SOLO FAVELA ...

Un morto ammazzato di fianco a casa: era minorenne, sparato in testa. Non siamo in favela ma in un quartiere residenziale della cittadina piu' "charmosa" di Bahia, Arraial d'Ajuda. 
Questo e' il Brasile, Signori, un posto violento e morbido assieme. Morbido nel senso brasiliano (tetro, sinistro, macabro). 
Non fraintendetemi; io amo vivere qui ed amo ancor di piu' quel poco che ho potuto comprendere di questo immenso paese. 
Ma occorre trovare le parole per dire che il Brasile e' un luogo violento. Terribilmente violento. Le cifre sono spaventose: se il ritmo della violenza non cambia, in Brasile tra il 2006 e il 2012 saranno morti 33.504 giovani. 

Sono i dati diffusi dal ministero della sanità e dall’Istituto brasiliano di geografia e statistica. Una cifra che equivale a 5.000 (cinquemila) morti violente all’anno tra persone di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Purtroppo è anche aumentata la passione degli adolescenti per le armi e la violenza. Il maggior numero di giovani uccisi è a Rio de Janeiro, dove, secondo le stime, entro il 2012 saranno morti 3.423 giovani. 

La spiegazione è che a Rio le fazioni che lottano per il controllo della vendita di droga sono molte e in lotta tra loro. In più, la polizia – una delle più violente del mondo – ha un altissimo livello di corruzione, che arriva fino alla vendita delle armi ai narcos. Molti dei ragazzi muoiono vittime di sparatorie nelle baraccopoli tra le forze di sicurezza e i trafficanti di droga. 

Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha ammesso che ci sono molte carenze nelle politiche pubbliche per la lotta contro la violenza giovanile; secondo il presidente, l’unica soluzione è sostenere l’istruzione e la professionalita' dei giovani...

Oggi ho scoperto che TUTTO in questo mondo e' soggettivo e relativo. 
YOU ARE DIFFERENTLY EQUAL .... WE'RE HUMAN BEING!

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