"Poverty in the world is an artificial creation.
It doesn't belong to human civilization." M. Yunus

mercoledì 23 marzo 2011

be free, be conscious!

Il nostro governo ha lanciato un nuovo attacco alla libertà di accesso all'informazione, e da un giorno all’altro un organo amministrativo sconosciuto ai più potrebbe ricevere poteri enormi per censurare internet. L’Autorità per le comunicazioni, un organo di nomina politica, sta per accordarsi su un meccanismo che potrebbe persino portare alla chiusura di qualunque sito internet straniero -da Wikileaks a Youtube e molto molto altro- se sospettato di violare il diritto d’autore. Gli esperti stanno denunciando l’incostituzionalità della regolamentazione, ma soltanto una valanga di proteste dell’opinione pubblica può fermare questo nuovo assalto alle nostre libertà democratiche.
Inviamo messaggi per chiedere di astenersi dall’adottare la regolamentazione e preservare il nostro diritto ad accedere all’informazione su internet. L'appello:
 
http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl

Negli anni Berlusconi ha cercato più volte di controllare l’informazione su internet, ma finora i suoi tentativi sono sempre falliti. Ora, lontano dai riflettori, il governo ha la possibilità concreta di espandere i suoi tentacoli sulla rete, a meno che i cittadini non alzeranno la voce per fermarlo. La nuova regolamentazione permetterebbe all'Autorità per le Comunicazioni di rimuovere contenuti sospetti di violazione del copyright da siti internet italiani senza alcun controllo giudiziario. Ancora peggio, la pubblicazione di una canzone o di un testo sospetto potrebbero perfino portare alla chiusura di interi siti internet stranieri, inclusi siti d’informazione, portali di software libero, piattaforme video come YouTube o d’interesse pubblico come WikiLeaks. 
Se approvata, la nuova regolamentazione garantirebbe di fatto poteri legislativi e giudiziari a un organo amministrativo le cui funzioni dovrebbero essere esclusivamente consultive e di controllo, aprendo così la strada a un processo decisionale arbitrario e incontrollato.
Ma insieme possiamo costruire un enorme grido pubblico e convincere i membri chiave dell'Autorità che sono ancora indecisi a opporsi alla regolamentazione e rimandare così la questione all'unico organo che ha i poteri costituzionali per legiferare sulla materia: il Parlamento. Manda un messaggio ora e inoltra l'appello il più possibile:

http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl

I governi sono sempre più impauriti da internet, che è diventato uno strumento per aprire il dibattito pubblico e per la mobilitazione dei cittadini, e stanno cercando così di imporre regole più strette di censura. Ma i cittadini stanno rispondendo, come in Gran Bretagna, dove l'opposizione dell'opinione pubblica ha costretto il governo a ritirare la legislazione sul copyright che voleva mettere un bavaglio alla rete. Free internet!

1 commento:

  1. '99 nasce napster
    '01 chiude per violazione del copyright
    nascono gnutella, kazaa, winmx, p2p, limewire, bittorrent, piratebay...
    L'informazione è come un flusso d'acqua, se lo fermi troverà sempre delle vie alternative.

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