"Poverty in the world is an artificial creation.
It doesn't belong to human civilization." M. Yunus

sabato 20 novembre 2010

5xmille, firmiamo l'appello

E tu a chi lo dai il tuo 1,25 per mille? Con la nuova legge di stabilità bisogna aggiornare il lessico sociale: il 5 per mille ormai non esiste più, il cittadino italiano può liberamente disporre – al massimo – dell’1,25. Il resto se lo prende il governo. Nella prima bozza della Finanziaria era stata abolita in tronco la possibilità per ogni contribuente di devolvere una piccola parte del gettito fiscale a enti no profit. Ora l’esecutivo ha deciso di reinserire l’opzione ma con un tetto fisso: 100 milioni di euro contro i 400 degli anni passati.
Il 5 per mille nacque nel 2006 come singolo articolo da inserire in Finanziaria. Non è quindi una legge dello Stato, ma un dispositivo che ogni anno viene rimaneggiato. Fino al 2010, lottando e vigilando, le onlus hanno ottenuto il rinnovo e una fedele rispondenza tra somme raccolte e denaro materialmente devoluto.
A luglio il governo aveva cancellato in blocco il dispositivo, salvo reintegrarlo ora ma con un tetto massimo di 100 milioni. Il resto delle cifre devolute a maggio dai contribuenti lo gestirà il ministro dell’Economia
Giulio Tremonti, come meglio crede. E non possiamo fare nulla, non c’è una norma da impugnare, una legge cui far riferimento. Semplicemente dobbiamo subire la decisione: noi associazioni così come i contribuenti.

In pratica saranno le associazioni di volontariato, i centri di ricerca e gli enti no profit (oltre 55 mila quelli accreditati) a procurare denaro allo Stato.

Perché finora gli italiani hanno assegnato circa 400 milioni di euro ogni anno tramite il 5 per mille: stavolta invece i 15 milioni di contribuenti (dato 2008) saranno traditi diventando finanziatori involontari di altre politiche governative. Per chi dovrà spartirsi il poco rimasto, sarà guerra tra poveri.
Per fare un esempio: o tutti i soldi del 2010 andranno ad
Airc, Emergency e Medici senza frontiere oppure tutti gli enti dovranno ricevere una cifra decurtata del 75 per cento.

Firmiamo l’appello (http://www.csvnet.it/usr_view.php/ID=5784) per una modifica immediata del provvedimento e rimaniamo aggiornati, informati, interessati. Cerchiamo cioè di essere cittadini che partecipano alla vita sociale e solidale, persone che monitorano l'operato dei dipendenti pubblici, nostri rappresentanti istituzionali.

Nessun commento:

Posta un commento