
Le autorità di Rio de Janeiro hanno deciso di combattere l'espansione delle favelas con i muri di cemento armato, scrive la Folha de São Paulo. Entro la fine dell'anno saranno costruiti undici chilometri di muro intorno a 19 comunità, per un costo di venti milioni di dollari.
Circa 550 abitazioni, considerate d'intralcio al passaggio del muro, saranno abbattute. Secondo le autorità il muro servirà a preservare la natura, visto che molte favelas sorgono a ridosso di aree verdi. Il segretario nazionale alla sicurezza pubblica Ricardo Balestreri ha detto che "se la costruzione del muro sarà accompagnata da programmi d'integrazione sociale all'interno delle favelas, non ci sarà segregazione". Ma molti sono convinti che si tratti di una misura discriminatoria e che il muro sia un simbolo della divisione sociale del paese.
Secondo l'architetto Sérgio Magalhães, la difesa dell'ambiente è solo un pretesto: "La favela è percepita come un luogo di violenza. Ma anche quartieri puliti e ordinati possono essere pericolosi. Il governo attribuisce ai muri un ruolo che non saranno in grado di svolgere. Rafforzare la presenza dello stato nei territori dominati dagli spacciatori di droga è l'unico muro credibile per arginare la violenza".
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