"Poverty in the world is an artificial creation.
It doesn't belong to human civilization." M. Yunus

giovedì 28 aprile 2011

Denuclearizziamoci

Siamo assolutamente convinti che nucleare sia il futuro per tutto il mondo. L'energia nucleare è sempre la più sicura. L'accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare. I contratti tra Enel e Edf sul nucleare non vengono abrogati e stiamo decidendo di mandare avanti molti settori di questi contratti".

Con queste parole, il primo ministro Berlusconi ha confermato quanto i Verdi ecologisti avevano anticipato la scorsa settimana: lo stralcio del programma governativo sul nucleare è stato solo un trucco per evitare che i cittadini italiani potessero respingere, abrogandolo attraverso il referendum, il piano di rilancio del nucleare in Italia. Questo governo e le grandi lobby che spingono e finanziano il business sul nucleare mostrano di avere paura del democrazia.

Attenzione, perché la cosa riguarda da vicino direttamente anche Milano e la Lombardia. Ci sono dettagli che rischiano di passare in secondo piano, e invece sono più importanti degli annunci in conferenza stampa per capire cosa sta succedendo nelle stanze del potere. Mentre a Roma si concludeva il vertici italo-francese fra Berlusconi e Sarkozy, il Consiglio di Amministrazione della società Edison sostituiva l’Amministratore delegato Umberto Quadrino con il francese Bruno Lescoeur. Avvicendamento formale? Non esattamente: l’azionista di maggioranza (61%) di Edison è la società Transalpina di Energia, una Srl controllata in parte dall’italiana Delmi (a sua volta controllata da A2A) e soprattutto dal colosso francese Edf.
Edf significa una cosa ben precisa: i reattori nucleari di terza generazione (EPR) che Edf costruisce e vende nel mondo (in Francia non li voglio più, non sono sicuri) e che, in accordo con la società A2A (utility controllata dai Comuni di Milano e Brescia), intende importare e installare in Lombardia e in Italia appena le acque si saranno calmate e Fukushima tornerà ad essere, come Chernobyl, un ricordo lontano. Dopo queste notizie sul nuovo assetto societario, seguite dalle dichiarazioni di Berlusconi sul nucleare, la Borsa ha segnalato una chiusura di seduta in rialzo per Edison (+ 4,99%).

Spero che la Corte di Cassazione prenda atto della frode ai danni dei cittadini e riconfermi la legittimità del referendum sul nucleare il 12 e 13 giugno.

Ma c’è qualcosa che ognuno di noi può fare subito, di molto importante per il futuro nostro e dei nostri figli, da qui al 15/16 maggio prossimo.

Uno dei punti fondamentali del programma dei Verdi ecologisti per Milano riguarda l’immediata uscita della controllata A2A da ogni compartecipazione societaria e azionaria con imprese coinvolte nel settore nucleare. Indipendentemente dalla decisione della Consulta e dall’esito del referendum,
è nostro impegno che il prossimo Consiglio comunale dovrà deliberare la definitiva uscita di A2A dal nucleare per puntare alle energie rinnovabili.

Alle prossime elezioni amministrative, un voto dato ai Verdi ecologisti vale doppio: è un voto per realizzare una Milano più respirabile e verde, ed è un voto per costruire un  futuro definitivamente libero dal nucleare.

Evitiamo la dispersione del voto ambientalista! 

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